Assegno divorzile per la moglie che si è dedicata alla famiglia

Scritto il 16 Febbraio 2024 in Divorzio e Separazione

La moglie che si è dedicata alla famiglia e che, dunque, ha rinunciato a lavorare avrà diritto all’assegno divorzile? E la stessa domanda vale per il caso in cui la donna si sia adeguata ad un lavoro meno redditizio; e così pure se la stessa avrà accettato di svolgere un lavoro inferiore alle proprie aspettative e capacità.
Domanda da un milione di dollari! Essa, comunque, presuppone che vi sia una significativa disparità di condizioni economiche tra i due ex coniugi!

Le condizioni attuali per ottenere l’assegno divorzile

Per cominciare ti ricordo che, oggigiorno, l’assegno di divorzio spetta a favore dell’ex coniuge economicamente più debole soltanto in presenza di una elevata differenza di reddito tra i due.
Questo poi non è sufficiente.
Come ha stabilito la Corte di Cassazione, occorre anche un altro presupposto, ovvero che il richiedente abbia dato un contributo effettivo alla costituzione del patrimonio familiare e di quello dell’ex coniuge.
In parole povere, occorre vedere se l’inferiorità economica di chi chiede l’assegno di divorzio sia dipesa dal fatto che questi si è occupato della famiglia, durante il matrimonio, rinunciando alla propria crescita professionale, e favorendo così la possibilità di lavorare e di fare carriera dell’altro coniuge.

Ebbene, se queste due condizioni ricorrono e vengono dimostrate, allora, l’assegno di divorzio verrà attribuito al richiedente in modo da riequilibrare le rispettive condizioni economiche.
Non occorre, invece, dimostrare di non avere un lavoro né un reddito nel momento in cui si fa domanda di assegno.

Spetta all’ex coniuge richiedente l’assegno divorzile dimostrare le condizioni viste sopra? 

Se sei una moglie in procinto di divorziare e di chiedere l’ assegno divorzile, concluderai che è impossibile dimostrare le condizioni volute dalla legge!
Come si può dimostrare, infatti, che durante il matrimonio i due coniugi concordarono che la moglie avrebbe rinunciato a lavorare per crescere i figli e occuparsi della casa?
Mica, all’epoca, quando tutto era rose e fiori, la moglie si aggirava per casa con il registratore perché immaginava che un domani, in un ipotetico divorzio, le sarebbe stato utile dimostrare questo!
Ma puoi stare abbastanza tranquilla. La Cassazione ha, infatti, fornito un importante aiuto in questa direzione, a favore cioè dell’ex coniuge che chieda l’assegno di divorzio.

 

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La risposta della Corte di Cassazione

Con una decisione del 10.02.2022, la Suprema Corte ha affermato che basta provare di avere fatto la casalinga, o meglio di essersi dedicata alla famiglia durante il matrimonio e che il marito lavorava fuori casa. Questa prova sarà sufficiente a convincere il giudice che quella scelta venne condivisa dai coniugi nell’interesse comune.

Bene, però, se sei l’ex marito, immagino che starai sbottando di fronte a quanto hai appena letto!
Spetterà, infatti, al marito dimostrare il contrario per evitare di dover corrispondere l’assegno divorzile. Egli dovrà dimostrare che la ex scelse autonomamente e magari in disaccordo con il coniuge di rimanere a casa.

Pe fare un esempio, l’ex coniuge potrebbe liberarsi dall’obbligo di corrispondere l’assegno dimostrando di avere invitato la moglie, ripetutamente ma invano, a trovarsi un lavoro. E tale prova potrebbe essere fornita con testimoni o con messaggi o lettere inviate alla ex durante il matrimonio.

Con un accurato lavoro di ricerca di elementi di prova, che dovrai fare con l’aiuto del tuo avvocato, potresti riuscire infine a fornire tale prova contraria!

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